METAMORFOSI

MOSTRA FOTOGRAFICA

Mostra personale di
Amita Pierri, Giulia Granata e Sofia Bucci

dal 2 al 16 febbraio 2013

Metamorfosi è il titolo della mostra del trio femminile ECO, composto da Aminta Pierri, Giulia Granata e Sofia Bucci, inaugurata sabato 2 Febbraio presso lo Spazio Comel a Latina.
Bianco e nero, due soli toni a designare forme naturali, a percorrere i profili dei corpi, a colmare il dettaglio di una mano, di una spalla, di un volto. Tre diversi sguardi sul mondo per un unico grande tema: quello del cambiamento, del divenire. La metamorfosi non è sempre una scelta, è anche necessità, istinto naturale, spesso un’imposizione. Nelle opere di Aminta Pierri la metamorfosi si esprime, quasi per empatica osmosi, dall’interiorità fino a strisciare verso la superficie delle cose: “nei tagli di una parete, nelle forme contorte di una radice, nella morte di un’ape”, come recitano i versi affiancati alle opere e che concludono con la frase: “Noi siamo i nostri demoni”. Dunque mutare per affrontare quei demoni, per sfidarli a viso aperto; mutare per prendere coscienza di sé.

Ed ecco che, alla luce di tale consapevolezza, in questa coraggiosa avventura con se stessi, ci si imbatte nella Confusione di cui parlano le fotografie di Giulia Granata, una confusione intesa come totale dispersione, come spargimento di sé che conduce nella voragine dell’indistinto e, paradossalmente, del vuoto. Le visioni astratte di Giulia Granata rivelano una costante ricerca intimistica nei particolari, nei dettagli che inaspettatamente rivelano volti nuovi nei quali cercare risposte.
Infine, è il linguaggio di Sofia Bucci quello forse più concreto e diretto. I frammenti che riprendono i suoi scatti ostentano l’indissolubile legame che lega il corpo alla natura. Corpi che germogliano, che anelano a una rinascita, intenti a contemplare gli albori di una vita nuova. Metamorfosi è il ciclo della vita: nascita, crescita, morte. Tutto è mutamento, anche se impercettibile e inesorabilmente lento. Rinunciare ad esso, accontentarsi di un’esistenza stabile e inalterata equivale a rinunciare all’esistenza stessa.

Immaginando la mostra come una metamorfosi in atto, afferriamo gli scatti di Aminta Pierri come il primo sguardo dentro e fuori noi stessi, al quale succede il brivido della confusione, dell’indifferenziato; il vuoto in cui ci spingono le opere di Giulia Granata. Ed ecco che la rinascita nei lavori di Sofia Bucci, a questo punto, si pone a conclusione del percorso.
Ci sgretoleremo sotto i colpi del temporale, come la corteccia sedotta dai lampi e le frane sui campi sconfitti. Ci frantumeremo fino a mescolarci alla terra, a non essere più. Seminando il passato daremo nuove radici. E che la pioggia ci benedica a vederci perduti, disseminati tra i prati. Benedica le nostre ossa al nuovo sorgere del sole, la fertile ostinazione del loro perpetuo germogliare”.
Accettare l’irruenza del mutamento nelle nostre vite, anche se assurda. Affrontare le nostre strane, raccapriccianti sembianze da scarafaggio kafkiano. Azzardarsi a praticare le sabbie mobili, il terreno traballante che non assicura più nessun equilibrio su cui fare affidamento: tutto questo è il coraggio di vivere. [Gaia Palombo]

 

 

Orari di visita: dal martedì alla domenica dalle 18:30 alle 22:30 | Ingresso libero