METAMORFOSI

mostra personale di

Luminiţa Țăranu

intervento del Dott. Dan Eugen Pineta, dell’Ambasciata di Romania in Roma
dal 3 al 18 dicembre 2016

La “metamorfosi” rappresenta il filo conduttore del percorso artistico di Luminiţa Țăranu, diventato anche metodo di lavoro e ricerca. Riflette un passaggio/movimento che attraversa lo spazio e il tempo, all’interno di una trasformazione evolutiva e dialettica la quale analizza rapporti in divenire che conducono allo stadio di mutazione e di metafora.Attraverso la mostra personale nello Spazio COMEL, l’artista intende continuare il suo lavoro sulla metamorfosi, creando un nuovo momento di approfondimento, questa volta riflettendo sul concetto del tempo, argomento ricorrente nella sua ricerca.
Soggetto di tante interpretazioni, il tempo ha anche una dimensione dinamica. La Țăranu considera la metamorfosi strettamente connessa all’aspetto dinamico del tempo, proprio per la continua ed evolutiva trasformazione che la definisce, ed è proprio questo il significato che l’artista desidera trasmettere attraverso la mostra.

La mostra, composta da installazioni, grafica e pittura in serigrafia su carta, è pensata e allestita in due sezioni a confronto: una selezione di opere appartenenti a vari periodi del suo lavoro, dove il tempo aveva un valore introspettivo, riflessivo, visto dall’interno verso l’esterno; le nuove opere, nelle quali il tempo viene considerato per il suo valore storico, come Memoria. Come se il suo rapporto con il mondo fosse condizionato da una nuova presa di coscienza, attraverso la conoscenza della realtà, dove tutto ciò che succede è una conseguenza di una causa.

Anni fa, il sentimento di rifiuto del bidimensionale, la fuga dal quadro, l’hanno portata a realizzare degli ipotetici ingrandimenti di alcuni dettagli, come nelle “Tavole anatomiche” oppure di alcuni piccoli oggetti simbolici, trovando una definizione spaziale: i megaoggetti. Nelle SUPERSLIDES (Superdiapositive), il desiderio era di “fermare il momento”: quel punto fisso che Leonardo da Vinci, guardando lo scorrere dell’acqua, diceva che l’acqua è la prima che viene e l’ultima ad andar’ via. Il punto dell’eternità. Più tardi, il restauro è diventato per l’artista il tema che pone al centro il valore astratto del tempo. Utilizzando la tecnica del restauro integrativo, attribuiva alla sua opera la dimensione del tempo attraverso un atto controllato di distruzione parziale e recupero delle lacune-mancanza. Succede quindi un immaginario rovesciamento nel tempo: alla qualità spaziale si somma la qualità temporale, senza la quale la poetica di ogni oggetto non esisterebbe. Per i capolavori dei secoli passati, secondo Cesare Brandi, l’atto di conservazione attraverso il restauro, deve essere un intervento addizionale che si applica parallelamente sulla fisicità spaziale dell’opera, confermando la sua identità immutevole.

Le opere inedite, denominate PICTA, rappresentano il continuum del lavoro che l’artista, di origine romena e italiana di adozione, sta realizzando dal 2012 sul tema della Colonna Traiana, “Columna mutãtio” (installazioni di carta disegnata, parte artistica della mostra “Arte, Tracciati, Transmedia. Omaggio alla Colonna di Traiano”, organizzata dai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali a Roma nel 2013/2014).

Sono dipinti in serigrafia stampata a mano su carta, con il metodo diretto, attraverso numerosi telai serigrafici, con disegni che interpretano in un linguaggio iconico allusivo la figurazione simbolica del fregio marmoreo del monumento, considerato il primo “film déroulé” della storia. Immagini strutturate a strati, composte come degli impulsi di memoria. La serigrafia non viene intesa come multiplo, ma come possibilità di creare un’immagine netta, curata nei particolari, di un pezzo unico, un’immagine “a strati” di impatto cromatico forte e pulito, che supporta la matericità dei colori. Utilizza la tela serigrafica come se fosse “un pennello”, “una matita” o “un ago da incisione”, lavorando “gruppi di segni” che si sovrappongono.

A rilevare l’inscindibile legame storico e gli odierni rapporti di amicizia e di collaborazione culturale ed economica tra l’Italia e la Romania, la mostra è patrocinata dall’Ambasciata Romena in Italia, dall’Ambasciata Romena presso la Santa Sede, dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e dall’Accademia di Romania in Roma.

Orari di visita: venerdì, sabato e domenica dalle 16:30 alle 20:00 | Ingresso libero